lunedì 8 luglio 2013

A un certo momento

A un certo momento, scegliere di non scrivere più una nota. Deporre la matita. Chiudere i fogli pentagrammati nel cassetto. Interrompere il canale che congiunge l'orecchio interno e la mano competente. Riconoscere di non avere più nulla da dire, assumerne la responsabilità e le conseguenze. Solo allora è lecito dire che la propria musica è morta.

A un certo momento, scegliere di scrivere ancora. Riprendere il lapis fra le dita. Portare i fogli dal cassetto al tavolo. Ristabilire il contatto fra le orecchie e il lavoro. Rispondere al bisogno rinato, assumere tutto ciò che comporta. Allora, la propria musica rinasce.

Tale momento è puntuale. Arriva solo una volta nella vita.
Tale momento è molteplice. Lo si vive ogni giorno.

Ognuno lo sente arrivare con un ritmo diverso. Non sempre ne conosciamo lucidamente le motivazioni. Spesso ci diamo delle spiegazioni, a volte azzeccate, a volte consolatorie. Però.

Voi, perché scrivete?

Voi, perché non scrivete più?

domenica 23 giugno 2013

Possibilità e giochi di potere

"Quando un popolo non ha più senso vitale del suo passato si spegne. La vitalità creatrice è fatta di una riserva di passato. Si diventa creatori anche noi, quando si ha un passato. La giovinezza dei popoli è una ricca vecchiaia"
(Cesare Pavese)


Ci sono argomenti che spesso innescano emozioni contrastanti, sensazioni di sdegno mescolato con il turbamento per una generazione allo sbando. La percezione del nostro tempo che si confonde con necessità altre e discutibili. Di mancanze così abissali da generare sintomi di disorientamento al confine con la paura, con l’ansia di perdere il terreno sul quale incamminarsi.
È un timore basato sui fatti della realtà che ci manipola e ci fa sentire sempre più minuscoli all’interno di un panorama considerato elitario, autoreferenziale e a forte esclusione. È un timore vero, a volte tangibile negli atti compiuti da chi ti aspetti possa agire con un qualche barlume di lucidità, di trasparenza e lungimiranza nelle scelte. C’è sempre la speranza di un gesto, “dall’alto”, che possa innescare un cambiamento, una svolta reale, un segnale forte.
Utopia? Non saprei dirvi, ma gli anni della mia piccola personale esperienza mi suggeriscono che il cambiamento lo dovremmo dettare noi, che obtorto collo siamo artefici solitari del nostro disegno di vita. Un destino certo, reso sempre più tortuoso a causa di un certo tipo di  scelte e decisioni che hanno caratterizzato i decenni precedenti e di cui oggi paghiamo tutte le conseguenze.
Comprendetemi, non c’è rabbia nelle parole che leggerete e che forse potrebbe trasparire da esse, né alcun attacco, ma semplicemente una cronaca, magari un po’ dura, nei confronti di un sistema generale che sta cadendo a pezzi e lentamente implodendo, dove sarebbe opportuno rimediare prendendo decisioni radicali o improntate almeno sul buon senso.
Invece ci troviamo spesso a discutere fra noi su cose che sistematicamente prendono pieghe sbagliate e il più delle volte disattendono determinate aspettative.
Mi ha fatto molto riflettere una cosa che Marco ha scritto nel suo post di qualche tempo fa: “I rapporti di forza che legano queste parti del puzzle hanno creato negli ultimi anni una macchina di gestione della politica musicale italiana estremamente particolare, le cui scelte (sempre meno oggetto di discussione aperta) si sono tradotte in fatti. C'è chi ha partecipato a queste scelte curando per lo più il proprio interesse, c'è chi l'ha fatto pensando alla difesa del bene pubblico, c'è infine chi ha scelto di non curarsene.”

lunedì 10 giugno 2013

Michele Sanna - Soundrise

Questo lunedì voglio scrivere di una partitura: si tratta di Soundrise, di Michele Sanna. Anzi no, più che parlarne vorrei ascoltarla con voi, goderne prima di tutto. 

PREMESSA 
Michele Sanna è un giovane (non giovanissimo) compositore nato nel 1981 a Cagliari, dove vive tuttora. Chitarrista (elettrico), pratica il Jazz e la scrittura (come compositore si forma principalmente a Milano). L’aspetto biografico ha una qualche incidenza nel senso del post come si leggerà nelle conclusioni.

SOUNDRISE 
Il brano è una commissione del Divertimento Ensemble ed è stato eseguito in prima nella stagione 2013 dello stesso Ensemble milanese.

mercoledì 5 giugno 2013

Microstagioni a microbudget

Spesso in questo blog abbiamo parlato della distanza tra l'attività musicale italiana e estera. Abbiamo anche evocato il fatto che i compositori sono soli, disorganizzati e incapaci di fare un fronte comune. Le autocritiche possono continuare e toccare più punti: pochi soldi e poca cultura, poca educazione e professionalizzazione, ecc.

lunedì 27 maggio 2013

Filippo Perocco - Studi per violino

Con questo post inauguriamo un cambio di modalità nel blog: proviamo a accantonare il sistema dei semafori, per cercare di parlare di un numero maggiori di brani (date un'occhiata alla pagina /nu/list). L'obiettivo è sempre parlare di ciò che ci piace o ci ha colpito, e segnalarvelo, e discuterne.

Oggi vi propongo alcuni studi per violino solo di Filippo Perocco, che ho sentito recentemente dal vivo all'Istituto Italiano di Cultura di Parigi, suonati da Marco Fusi. Il lavoro mi ha sinceramente colpito: tornato a casa, l'ho cercato su internet per proporvelo, trovando solamente il filmato che vedete poco più in basso. Non gli rende giustizia; non tanto per una questione di esecuzione (è sempre l'impressionante Marco Fusi che suona nel video su Youtube, benché ho la sensazione che nell'esecuzione di Parigi i pezzi fossero "maturati" – il che è abbastanza naturale), piuttosto perché credo che questo brano rientri nel novero di quelli che fanno vibrare qualcosa di speciale dal vivo, altrimenti la magia un po' si perde.



lunedì 13 maggio 2013

"Rassegno le dimissioni dalla Nuova Musica"

Desidero qui riassumere, e in parte tradurre, l'articolo del musicologo e critico Michael Rebhahn, "I Hereby resign from New Music", che sarà pubblicato sui Darmstaedter Beitraege zur Neuen Musik, Vol. 22, nel 2014. Gli argomenti sollecitati si riallacciano al nostro primissimo post sulla morte della musica contemporanea. Questo testo continua il dibattito allargandolo a un contesto internazionale. Potete scaricare il testo originale qui.

Il problema toccato non è più la morte della musica contemporanea ma piuttosto il radicale cambiamento del sistema di produzione e diffusione della musica di ricerca: le accademie di oggi si basano sulle avanguardie di ieri e la musica che definiamo contemporanea non ha più, se mai lo ha avuto, un impatto o almeno un dialogo con la società attuale.

Condivido i punti che Rebhahn enuncia e mi lascio un po' di tempo per immaginare una risposta che spero venga da un dibattito tra di noi. Tuttavia ci sono delle criticità che voglio anticipare anche per introdurre il testo. Rebhahn propone una tassonomia sociologica del compositore di oggi. Tuttavia questa tassonomia si basa su alcuni argomenti che non condivido appieno, in particolare nella nozione del "conservatore". Secondo Rebhahn, il compositore conservatore è quello che dedica il suo tempo a affinare e perfezionare il suo linguaggio diventando così un artigiano senza idee. Non condivido il punto per due ragioni che enuncio molto brevemente lasciando aperto il dibattito. La prima: la fattura musicale non può e non deve essere un problema, anzi. Si possono dire tante cose, piene di contenuto, con molta eleganza. La seconda: mi sembra che Rebhahn limiti il campo della creazione musicale in qualcosa di più stretto e definito teoricamente, facendo così la stessa mossa che si fece riguardo alla Neue Musik del dopoguerra.

Su un punto sono invece assolutamente d'accordo. La categoria di "musica contemporanea", morta e desueta, deve lasciare il posto a un maggiore intervento dei compositori nella realtà sociale e nel rapporto con le altre arti. Penso che la situazione economica e sociale attuale abbia bisogno di nuovi contenuti ai quali noi dobbiamo contribuire. 

venerdì 3 maggio 2013

Concorso Internazionale della Cavatina Subacquea

Portiamo all'attenzione dei Sigg. Maestri un nuovo concorso di composizione promosso dall'associazione lirica "Musica Bella".


Scarica qui il pdf del volantino con il regolamento.