lunedì 30 marzo 2015

Daniel Zea - Henry in the sky with diamonds

Questa settimana vorrei proporvi un pezzo breve: "Henry in the sky with diamonds", per controtenore e ensemble, di Daniel Zea, un compositore di cui non abbiamo ancora parlato in questo blog (colmo volentieri questa lacuna). 



Daniel Zea ha un profilo molto interessante, con un approccio schietto al suono elettronico. Le idee di performance, installazione, coreografia, lo accompagnano spesso nei suoi progetti. Mi piace in lui, oltre all'approccio all'"elettricità sonora", anche l'idea che un compositore possa sviluppare progetti invece che "pezzi". (La parola "pezzo" è già di per sé indicativa della parzialità dell'oggetto: come è bello però quando le cose sono talmente organiche da essere autonome. E se un pezzo è una visione del mondo, allora non può essere più solo un pezzo.)

Henry in the sky with diamonds è un brano puramente acustico. Il contesto in cui si colloca è importante per capirne la prospettiva: si inserisce in una serata composta da molti piccoli pezzi (costruiti a partire dall'aria Here the deities approve di Purcell), suonati dall'Ensemble Recherche, come omaggio in una serata per i 50 anni della Fondazione Royaumont. Quindi si tratta, per definizione, di un "pezzo d'occasione". Cerco di spiegare perché mi piace, e perché mi ha colpito particolarmente nella sequenza dei brani della serata.

martedì 17 marzo 2015

Clara Maïda – Doppelklänger

Cerco di tradurre la nota di programma di sala che Clara Maïda scrive per Doppelklänger (2008), per pianoforte preparato, che trovate qui.




“Il titolo […] è derivato dal termine tedesco Doppelgänger. [Esso] significa “doppio” o “sosia” ed è impiegato nella sfera paranormale per designare il doppio fantasmatico di una persona vivente, oppure per indicare il fenomeno della bilocazione – un altro-me-stesso visibile in un altro punto dello spazio. E' anche un tema che può afferire al campo letterario (Jean-Paul, Guy de Maupassant, etc.) come a quello psichiatrico – in cui possiamo interpretare tale fenomeno come una turba mentale di dissociazione della personalità”.

domenica 1 marzo 2015

Che cosa mettere nel carrello?

di Mariangela Vacatello 


Questo post che scrivo per /nu/thing nasce come una piccola testimonianza sul ruolo che la musica contemporanea ha nella mia vita. Questa era l’intenzione, ma fin dalle prime parole scritte mi sono resa conto di quanto questo spazio voglia essere un modo per condividere pensieri e confrontarmi con altri giovani interpreti che si pongono delle domande sul futuro musicale inteso in termini di repertorio. 

Per i pianisti della mia generazione, allattati dalla tradizione delle scuole e accademie pianistiche internazionali, il momento del distacco dal “genitore protettivo” è cruciale. La didattica per il concertista iper-funzionale si traduce spesso in approcci di tipo genitoriale, con gli annessi vantaggi e svantaggi. L’urgenza dell’incremento del repertorio, così come la necessità di forgiare professionisti capaci di affrontare programmi nuovi in poco tempo, lasciano spesso uno spazio inadeguato alla maturazione artistica più consapevole. Si tratta di “efficacia della didattica”: il Maestro insegna e l’allievo suona.