lunedì 29 giugno 2015

Progetto per una disintegrazione del sistema

di Fabio Selvafiorita


...è più facile parlare dell'algebra che del fuoco.”
(John Barth)



La richiesta per un mio intervento in questo spazio giunge tanto inattesa quanto gradita. È molto probabile che gli articoli che vado scrivendo da qualche tempo per L'Intellettuale Dissidente o qualche esternazione da me rimossa devono aver provocato questa domanda. Premetto che non ho intenzione di proporvi nulla di originale. Viviamo in un mondo in cui ognuno si sente legittimato a dire la sua su qualsiasi argomento. Più raro che gli stessi condividano con altri le coordinate culturali di un pensiero. Ho preferito proporvi un percorso quasi ipertestuale tra riflessioni di pensatori ben più autorevoli di me sui fondamenti dell'Estetica in quella che ritengo l'ora più buia della sua storia. Prendete questo scritto così com'è, senza rintracciare intenti sistematici e accettando certe espressioni enigmatiche per quel che possono significare per voi. In ogni caso ringrazio i ragazzi di /nu/thing per l'ospitalità e approfitto di questo spazio per dare ordine pubblicamente a qualche pensiero sparso sulla natura del fuoco. Dell'algebra, d'altronde, già sapete. 

lunedì 15 giugno 2015

Programmi di sala

Mi annoiano profondamente i programmi di sala in cui il compositore mi spiega quali intervalli ha usato, su quale principio combinatorio è basata la forma del pezzo o quali inedite tecniche di trattamento del suono elettronico ha impiegato. Mi fanno sempre pensare che non ci sia nulla di più interessante da sapere sulla musica, su ciò che vuol dire o che vi posso leggere: mi interesserebbe piuttosto conoscere i libri o i film o i cibi preferiti del compositore, capirei di più. E se invece provassimo a immaginare, per i nostri pezzi o quelli dei nostri amici o dei nostri idoli, degli shameless ads, dei piccoli furbi testi che provino a suggerire a chi non è del mestiere, a chi se ne frega degli intervalli e della combinatoria e dell'informatica musicale, dove guardare, che cosa si può cercare in questo o quel pezzo e perché, magari, lo si potrebbe anche amare? Nel mio mondo ideale ci sarebbero dei bravi copywriter che farebbero questo mestiere. In mancanza di meglio, così, per scherzo o per esperimento, ci provo io, con tre pezzi che hanno fatto la storia (di uno avevo già parlato tempo fa, mi perdonate?), scelti apposta per rendermi il compito facile.